Razza Aperta: Nani


Descrizione Generale

I Nani sono una razza diffusa e conosciuta per tutto il continente, famosi per la loro spiccata abilità nella metallurgia, nella scultura della pietra e nell'arte della guerra. Ciononostante, ovunque essi si trovano, è il Regno dei Nani destinato ad essere la loro prediletta dimora, ove le loro imprese ardono incise nella roccia, la loro cultura gelosamente custodita nelle viscere della terra e le loro famiglie prosperano nelle ricchezze scavate nel sottosuolo. Noti dai più per essere instancabili lavoratori, grandi bevitori e insaziabili ingordi, acerrimi nemici delle Tribù Zannelarghe che devastano costantemente le terre civilizzate del mondo. Cupi, testardi e burberi nei modi, ma orgogliosi e leali di pari passo. Avidi d'oro, metalli e minerali pregiati, seppur tendono a non ostentare la loro ricchezza in quanto ritenuto di cattivo gusto. I nani apprezzano la natura e nutrono profondo rispetto nei suoi confronti, grati per le risorse che sa donare a chi la conosce appieno, tuttavia prediligono vivere nelle grandi e maestose città scavate nelle profondità delle montagne o in quelle ad esse limitrofe, attorniate da grandi e sempreverdi foreste di conifere.

Sottorazze

I Nani si dividono in 3 Sottorazze che inquadrano metodologie comportamentali ed aspetti estetici specifici. Le Sottorazze conferiscono specifici vantaggi e definiscono una linea di interpretazione e di estetica su cui basarsi per la strutturazione del proprio personaggio. Nello specifico:

Rhun-Khazad
I Rhun-Khazad sono tra i nani più diffusi e comuni nel Continente. In stretta comunione con gli Azul-Khazad, vivono nella stessa società e condividono la stessa terra. Famosi per i loro modi burberi e spesso incivili tutti accomunati dall’aver scelto di vivere sulla superficie o ben poco sotto il livello di quest’ultima. Viste le pungenti temperature dell’estremo nord, i Rhun-Khazad hanno sviluppato una resistenza coriacea ai lavori più sfiancanti, una tempra d’acciaio contrapposta a qualunque avversità sul loro cammino. I Rhun-Khazad, che provengano dalle più miti colline alle vette più aspre, fin dalla nascita sfoggiano sul proprio corpo i simboli di Muran il Forgiarune, dai motivi e colori più disparati, eppure tutti sotto un unico concetto d’orgoglio razziale che fa di vanto ancestrale un dono divino generato dal loro attaccamento alla montagna ed ai loro antenati. I Rhun-Khazad sono la sottorazza con maggiore diversità cromatica e fisionomica di tutte le altre. Carnagione che varia dall’olivastra alla nivea, peluria dai colori terrosi a quelli più accesi, tutti fattori in accordanza allo stile di vita che viene condotto ogni giorno. Di consueto i maschi portano maestose barbe, lunghe anche sino al basso ventre, curate con estrema perizia, intrecciate e decorate da orpelli, accompagnate da lunghe ed imponenti criniere. Le femmine portano i capelli sciolti, legati in lunghe trecce o raccolti.
Nota:Il personaggio Rhun-Khazad in fase di creazione deve decidere obbligatoriamente la posizione e la forma di almeno una runa sul corpo con cui nasce.

Karag-Khazad:

I Karag-Khazad sono tra i nani i più rari in assoluto, difficile scorgere la loro presenza e ancor più distinguerli dai loro lontani fratelli. La loro società è scavata tra le gallerie di Karag Umgak, impervi cunicoli sotterranei che culminano in un’immensa bolla d’aria, attraversata diametralmente da un fiume di magma ribollente, ove edifici scolpiti nella roccia fungono da dimora. Taciturni, bruschi e schivi per natura, i Karag-Khazad tendono a rimanere tra i loro simili e raramente emergono in superficie, se non per commerciare ed avere rapporti necessari alla loro sopravvivenza. Tuttavia numerosi individui, per curiosità, esilio o semplicemente sete di avventure, si ritrovano a vagare sul continente, mescolandosi tra la moltitudine di razze a popolarla. Il loro aspetto, la loro statura e costituzione, per quanto fisicamente invariati rispetto ai fratelli in superficie, presentano peculiari differenze dal punto di vista biologico. La loro temperatura corporea è follemente elevata giacché il sangue è tanto caldo da apparire incandescente, alla stregua di roccia fusa. L’incarnato presenta una colorazione che tende dal grigio al blu, la sclera totalmente nera e due tizzoni ardenti soppiantano iridi e pupille. I Karag-Khazad posseggono uno spettro di cromature ampio nei riguardi della peluria, dal nero a tonalità più accese come il rosso, o pallide come il bianco. Tra coloro che appartengono ai Karag-Khazad, non è raro notare casi in cui la loro fluente chioma o maestosa barba arda senza sprigionare alcuna fiamma, una brace fatta di lapilli e scintille che ravviva i colori altrimenti cupi: questa è la loro forma nativa, che tende a "svanire" quando, allontanatisi dal loro ambiente naturale o da fonti di forte calore, vanno incontro ad una momentanea stabilizzazione della temperatura corporea, accostandosi graficamente ai Rhun-Khazad e agli Azul-Khazad in ogni aspetto. Tale apparenza viene necessariamente meno allorquando si è nuovamente ai pressi di fonti calorose o la temperatura corporea aumenta a causa di stress psicologico (come rabbia, vergogna, angoscia e così via).

Nota: Il personaggio Karag-Khazad in fase di creazione deve decidere obbligatoriamente l’aspetto originario che assume nelle circostanze previste dalla presenza di fonti di calore.

Azul-Khazad:

Gli Azul-Khazad, per quanto più rari, vivono a stretto contatto con i Rhun-Khazad, nella medesima società, terra ed ambiente, condividono ideali, tradizioni e finanche clan, giacché non vi è alcuna discendenza di stirpe tra gli Azul-Khazad ed i Rhun-Khazad. Fin dalla nascita, lungi dall’influsso della roccia, alcuni nani sono invece stati benedetti dal metallo, che tramite i più variegati aspetti, è finanche subentrato nel loro organismo alla stregua di linfa vitale. Per nulla fisicamente dissimili dai loro fratelli, non è raro scorgere una breve sezione del loro corpo cui vasi capillari sono percorsi da un peculiare tipo di metallo, dal rame al platino, dall’argento all’oro, senza alcuna distinzione, oltre ad aver sviluppato una spiccata abilità nel campo dell’artigianato, tra forgiatura, falegnameria, conciatura e muratura, da cui provengono le maestose opere architettoniche di possente fattura nanica scavate nella roccia. Mani esperte al seguito di una mente creativa li conduce inoltre ad importanti scoperte nel campo dell’ingegneria, permettendo loro la produzione di marchingegni dai peculiari usi nell’affermazione della loro supremazia bellica. L'aspetto di un Azul-Kazad non è particolarmente dissimile da quello dei Rhun-Khazad: gli uomini tendono a sfoggiare maestose barbe sontuosamente decorate, mentre le donne tengono i capelli legati in più trecce. La carnagione tende all'olivastro o al bianco e la peluria porta con sé i colori delle montagne.

Nota: Il personaggio Azul-Khazad in fase di creazione deve decidere obbligatoriamente un metallo e la sezione del corpo in cui esso scorre fin dalla nascita.

Personalità


Un forte senso di patriottismo e fierezza alberga nel cuore di ogni nano, orgogliosi delle loro origini e della loro terra. Una fratellanza che li rende uniti contro avversari comuni nonostante non manchino mai dissapori tra essi stessi, specie per conflitti d’interesse monetario o militaresco. I nani sono diffidenti con gli stranieri e raramente vi stringono amicizie, ma sono particolarmente generosi con i pochi che riescono a guadagnare la loro fiducia, mai dimenticando poi di onorare tale legame. Lontani da casa sono poco propensi alle risate ed allo scherzo, prudenti e sospettosi con le altre razze, mentre, con la propria gente, la goliardia prende il sopravvento ed appare il vero lato ilare di ogni nano: gara di bevute, canzoni, ballate, giochi di forza e sane lotte. Veniali contro ogni biasimevole dubbio, apprezzano l’oro, i minerali, i gioielli e qualunque oggetto d’arte prodotto con l’impiego dei materiali già menzionati. Nelle loro vene scorre la lotta, onorata con coraggio e tenacia, difficilmente l’abbandonano ed anzi, nell’indecisione di una scelta, si buttano a capofitto nella battaglia. Hanno un personalissimo ed innato senso di giustizia e di onore che, alla peggio, può trasformarsi in feroce sete di vendetta. Fortemente vendicativi, i nani ricordano ogni più infima offesa ricevuta e dispetto subito, le loro vendette giungono sempre con il tempo, vengono soppesate con insalubre quiete e, seppur sono sempre commisurate allo smacco subito, nulla viene lasciato al caso o dimenticato nel pozzo dell’oblio. Mai un nano viene meno alla parola data ed altrettanto si aspetta dagli altri, specie dalla propria stirpe. Sebbene le eccezioni siano ampiamente presenti, non amano coloro che scelgono le scorciatoie né coloro che non rispettano le regole o cercano di raggirarle. Chi osa trasgredire spesso fa i conti con gravosi sensi di colpa che alla lunga danneggiano il loro innato orgoglio razziale. Non hanno particolari timori, sebbene detestino fortemente viaggiare su grandi distese d'acqua, preferendo di gran lunga avere la solida roccia sotto i piedi, e tutt’intorno.

Descrizione Fisica e Anatomia


I nani hanno un corpo adattatosi alla vita nel sottosuolo nonché ad uno stile di lavoro usurante. Sono robusti, tozzi, tarchiati e gli arti inferiori sono più corti rispetto alle proporzioni canoniche. I maschi sono leggermente più alti e pesanti delle femmine. L'apparato cardiocircolatorio non differisce particolarmente da quello umano. In proporzione al loro fisico, però, i nani possiedono dei polmoni ed un cuore più grandi in una cassa toracica ampia e massiccia. Questo conferisce ai nani la loro famosa resistenza fisica agli sforzi tramite un'ottima ossigenazione del sangue che gli permette di trarre il massimo risultato ove l'ossigeno può scarseggiare, come nel sottosuolo. Il loro sangue è di colore rosso scuro, quasi ferroso. Il sistema scheletrico nanico conta un numero di ossa equiparabile a quello umano con la differenza d'avere ossa più spesse e pesanti, con giunture spesso calcificate ed una densità ossea invidiabile. Ciò, insieme all'apparato muscolare, spiega la ragione per cui i nani arrivano a pesare molto più di un umano, talvolta anche doppiandone il peso. Per un nano alto 140 Cm è comune pesare anche 100 Kg. Insieme alla pelle spessa, questa loro peculiarità li rende molto resistenti ai danni fisici nonché poco inclini a subire fratture, per quanto ciò li condanni anche ad una mobilità minore e alla loro risaputa “sgraziataggine”. Il sistema muscolare nanico è formato da un gran numero di fasce muscolari sovrapposte di colore rosso intenso, corte ma intensamente connesse l'una all'altra. Questa struttura è alla base della grande forza del popolo nanico nonché la ragione per cui i nani sono spesso muscolosi e tonici. Possiedono una grande forza capace di proseguire in atti ripetitivi molto a lungo ma peccano in agilità. Il loro sistema digerente è simile a quello umano ma presentano uno stomaco particolarmente spazioso ed un intestino più breve. Sono onnivori ed assorbono facilmente i grassi, spesso immagazzinati per alimentare il non indifferente dispendio energetico dei loro muscoli. Possiedono trentadue denti con molari atti a masticare a lungo. L’epidermide è generalmente sormontata da un’estesa diffusione di peluria, fitta abbastanza da fungere come forma di isolamento contro le pungenti temperature e l’umidità tipiche del sottosuolo. Anche le chiome e le barbe sono più folte rispetto a quelle umane. La magnificenza della barba di un nano è una delle sue più grandi fonti d’orgoglio, quest’ultima comincia a crescere rigogliosa già nei primi anni di adulta età ed è in grado di svilupparsi - potenzialmente - fino alle tozze ginocchia. Alle femmine non cresce la barba ne dispongono di peluria, altresì sviluppano lunghe ed sontuose criniere, nei quali ripongono il loro orgoglio, come i maschi per la loro barba. Un nano ha la capacità di dormire facilmente ovunque si trovi a patto stia a proprio agio - usualmente entro i confini del proprio regno natio, spesso facendo più pisolini brevi nel corso della giornata senza un vero e proprio sonno notturno. Fino ai 18 anni i nani si sviluppano similmente ad un umano: raggiunta questa soglia il loro metabolismo inizia a rallentare e il loro invecchiamento si dilata notevolmente. Dai 18 anni, un nano dimostra 1/5 dell'età di un umano della stessa età (un nano di 150 anni dimostra l'aspetto di un umano di 30).

Altezza (età adulta): 130 cm minimo - 150 cm massimo
Vita media: 500 anni

Religione e Pantheon


Nella realtà dei nani la religione ha un ruolo fondamentale. Tutti i nani sono generalmente devoti alle divinità del loro Pantheon, considerate i primi antenati della loro stirpe, e quindi direttamente collegate al forte senso di lealtà ed orgoglio della società nanica. Essa svolge anche un ruolo chiave nelle funzioni sociali come lo scambio delle fedi nuziali, il giudizio su chi ha infranto la legge, il consacramento di nuovi insediamenti e la conduzione dei riti di sepoltura, laddove il Thane, il reggente del regno, rappresenta l'esponente principale della volontà divina. Non vi è torto o affronto a preferire una divinità nanica anziché un’altra, sicché tutte lavorano per il bene comune della stirpe ed insieme vegliano su di essa.

Muran il Forgiarune - Il Padre Forgiatore

Muran il Forgiarune, chiamato anche Il Padre Forgiatore è colui che ha plasmato la fiera stirpe dei nani secondo la forma che conosciamo oggi. Incarna il concetto di unità e protezione razziale, d’orgoglio e d’onore. Vede nel rispetto delle tradizioni, della famiglia e del duro lavoro la massima espressione di devozione nei suoi confronti e prende a cuore chi sacrifica i propri interessi a favore di un altro Fratello della Roccia. Austero, burbero, rimane disinteressato ai rapporti con le altre razze. Donatore di ben due benedizioni tra la propria stirpe, viene spesso rappresentato come un nano alto, possente, dalla lunga criniera corvina, occhi scuri e dalla lunga barba legata in grosse trecce fino al basso ventre, in una postura impettita, a braccia spiegate verso l’esterno, a palmi al cielo, ad indicare la gloria del proprio popolo. Di solito, il braccio sinistro è realizzato in pietra, mentre il destro in metallo.

Rotrik - Il Rancoroso

Rotrik il Rancoroso incarna il concetto di ferocia e vendetta, il suo odio nei confronti delle altre razze o di chi tradisce la sua fiducia è tanto radicato che è stato condotto nella follia di una drastica scelta. Ha scavato a fondo, negli antri più remoti del sottosuolo, negli abissi più tetri, laddove le arroventate temperature sfidano la vita in un crudele gioco di sopravvivenza. Le leggende narrano che il suo rancore ribolliva come magma nelle vene e nemmeno il contatto con i purulenti fiumi di roccia fusa erano abbastanza incandescenti da scalfire la sua pelle. È fortemente legato alla superbia, assuefatto dal perenne desiderio di soggiogare le altre razze, che sia tramite sanguinosa guerra, fredda politica o semplice competizione. Viene spesso rappresentato tronfio e impettito, con le braccia annodate tra loro e premute su l'ampio torace, mento levato e sguardo critico. Calvo e dalla barba arancione, lunga fino al plesso solare, da cui punte si sprigionano lingue di fiamme, dalla pelle grigia e pallida. Una lunga cicatrice percorre la tempia destra, l’occhio - vuoto, il naso e le labbra. L’unico occhio a disposizione brilla di un rosso rovente, privo di pupilla e iride, come fossero sciolti un una pozza di magma.

Athor - Il Guerrafondaio

Athor il Guerrafondaio incarna il concetto di guerra dei nani nella sua forma più pura. Vede nella battaglia e nella guerra l'unica forma di espressione possibile di devozione nei suoi confronti. Non è particolarmente attaccato ad un concetto di protezione o espansione, ma si dice che, nel corso dei secoli, altre divinità si siano alleate con lui, dando alla guerra un significato più insito rispetto al combattimento nudo e crudo. Non vi è avversario troppo grande, nemici troppo numerosi o fortezza inespugnabile, ogni opportunità di incrociare le asce è una valida dimostrazione di abilità e possibilità di personale crescita. Per Athor non vi è una morte migliore di quella in guerra, è così che muore per lui un vero nano, con un ghigno di piacere fra la barba e la droga della battaglia nelle vene, sputando coraggio dritto in faccia al nemico. Ad Athor è connesso l'odio profondo nutrito dai nani verso gli Zannelarghe: fu proprio una disputa fra lui e Gromm, una delle divinità del Pantheon degli Zannelarghe, a scatenare l'odio incandescente. Viene spesso rappresentato in una posa neutra, dietro uno scudo ed una grossa ascia ad una mano. Appare come un nano robusto, alto nella media, dalla folta barba nera da cui pendono diversi monili d’argento. Mento alto e sguardo truce, gelido, a causa delle iridi tanto chiare da risultare composte di ghiaccio. Immancabile l’elmo da cui emergono due enormi corna di toro che rendono la sagoma - se possibile, ancora più imponente.

Bryna - Il Gelido Diamante

Bryna il Gelido Diamante incarna il concetto di potere in qualunque delle sue forme e vede nell’egoistica conquista la migliore espressione dei propri ideali, come di devozione nei propri confronti. Spietata e calcolatrice, Bryna mira a forgiare alleanze laddove prevede personale guadagno. Veniali opportunità verranno sempre ben ponderate ed eventualmente percorse, incurante di dover sacrificare qualche pedina lungo il sentiero. Il tempo è il suo migliore alleato ed i suoi piani si realizzano quasi sempre dietro le quinte, ove invisibili ed innumerevoli ingranaggi ticchettano silenziosamente sino ad allinearsi in un unico evento cruciale. Avida ed attaccata a tutto ciò di valore, pende sempre verso i propri interessi e vede i legami affettivi come una mera modalità di raggiungimento dei propri scopi. Viene spesso raffigurata come una nana di bellissimo aspetto, dai capelli rossi e legati in trecce intorno al capo. Meravigliosi occhi verdi giacciono incastonati sul roseo incarnato, come gemme preziose che scintillano malevole nei momenti più propizi. Spesso la sua figura è accompagnata da numerosi orpelli dorati che adornano il corpo, i capelli ed il viso.

Barin - L’Avventato Beone

Barin l’Avventato Beone incarna il concetto di giovane spensieratezza e vede nel piacere in tutte le sue forme il modo migliore d’affrontare gli impervi cunicoli della vita. Perenni le gote rosse sotto l’opulenta barba bionda, la schiuma sui baffi e lo strabordare di scura birra dal boccale sollevato. Non c’è ilarità nella solitudine, per questo Barin preferisce sempre circondarsi di nani e nane in quantità spropositata, rivelandosi puntualmente l’anima della festa, ove la goliardia prende il sopravvento ed il cibo vola tra i tavoli. Un temperamento sbarazzino e scanzonato, vede nella pura amicizia una buona ragione per vivere e lottare, nonostante venga spesso considerato tremendamente pigro e subordinato ad un carattere vizioso. Viene usualmente rappresentato da un nano tarchiato, dall’imponente e villosa cassa toracica, dalla barba dorata lunga sino al bacino, intrecciata e legata. Scolpito a torso nudo, sfoggia un ampio sorriso da beota, palpebre ridenti dietro cui risiedono delle luminescenti iridi zaffiro. Un’ascia nella mano destra ed un boccale nella sinistra.

Gwan - La Verde Chioma

Gwan la Verde Chioma incarna il concetto di natura e salvaguardia della stessa. Amorevole come una madre con coloro che rispettano ogni creatura vivente, caritatevole con chi necessita assistenza ma crudele con chi si accaparra la pretesa di poter danneggiare o distorcere il naturale ciclo della vita. Ogni nano ha, tuttavia, diritto alla redenzione e mai gli saranno negate eventuali cure. Associata ad ogni paesaggio naturale, dai picchi più impervi alle colline più morbide. Gwan ha un ruolo fondamentale anche nel compito della nascita, ella custodisce le madri ed i loro grembi, dal concepimento fino ai primi anni di vita del nascituro. Viene spesso rappresentata come una nana dalle prosperose forme, dai lunghissimi e mossi capelli color della terra da cui germogliano candidi fiori e verdeggiante fogliame. Il niveo incarnato risplende sotto i tiepidi raggi del mattino e si riflette sulla rugiada che carezza le guance. Iridi corvine ed un’espressione materna, ove le labbra risultano dolcemente arcuate in un sorriso apprensivo.

Hordir - La Barba Grigia

Hordir la Barba Grigia incarna il concetto di lungimirante saggezza, spesso affiancata alla vecchiaia di una vita vissuta tra mille peripezie e con un ampio spettro di esperienza. Vede negli scambi di ogni natura la migliore espressione dei propri ideali e di devozione nei propri confronti. Custodire ed onorare le tradizioni del proprio popolo è un tesoro inestimabile, tuttavia arricchire il proprio baule d’esperienza tramite legami con altre razze è un sentiero doveroso d’affrontare. Hordir abbraccia un sapere più convenzionale, derivato dallo studio e dalla pratica sul campo. La sua indole, tra le più gentili del Pantheon Nanico, è di ispirazione per studiosi, consiglieri e diplomatici. Come dichiarato dall'appellativo medesimo, Hordir è spesso rappresentato come un Nano molto anziano, leggermente incurvato sulle pagine di un libro, dalla lunga e curatissima barba argentea fino ai piedi e con brillanti occhi di un azzurro intenso. Vestito di lunghe e nobili tuniche, ricamate da rune dorate, che s’afflosciano in grinzose pieghe ed occultano i callosi piedi.

Tharoldos - Il Testardo Inventore

Tharoldos il Testardo Inventore incarna il concetto di caparbietà ed inventiva nanica. Dio dei lavoratori, dell’artigianato e dell’ingegneria, vede nell’instancabile tenacia e reiterata pratica metodo unico di apprendimento, facendo dei propri fallimenti le basi su cui sostenere i successi futuri. Leggende narrano fu lui stesso ad inventare il Ghäldervhorn ed il Drhun. Amante della massiccia musica nanica, quest’ultima accompagna perennemente i suoi esperimenti, il martello risuona ritmato sull’incudine ed i bulloni sembrano mulinare di vita propria nei marchingegni. Raramente questi deflagrano in un fallimentare boato, ma quando avviene la barba in fiamme è il primo elemento che si cura di spegnere. Nulla è irrealizzabile per lui, ogni progetto si traduce in una brillante invenzione di natura ingegneristica, seppure è sua grande premura mai scavalcare le tradizioni cui la propria stirpe è scrupolosamente devota. Tharoldos è spesso rappresentato come un nano rivestito di un’armatura di maglia, con degli occhiali da inventore appiccicati sulla fronte e una cintura piena di attrezzi da lavoro. Polvere nei neri e corti capelli, nella lunga ed arruffata barba, le mani sporche d’olio e con ambedue gli avambracci solcati da vene che ospitano il passaggio di platino fuso.

SOCIETÀ ED IMPERO DEL VECCHIO REAME


Nel periodo antecedente alla Grande Guerra, i nani avevano salde radici nelle terre esterne, all’estremo nord, ove una grande catena montuosa circondava una verdeggiante conca e occultava il popolo dal sottosuolo. Ma con l’avvento dei conflitto, i nani sono stati cacciati dalle proprie dimore, costretti a muoversi ad ovest, al nord nelle terre sicure, laddove è stato ricostruito un nuovo rigoglioso Reame con fatica e sudore. Vividi i ricordi che ruotano attorno l’antico Reame dei nani e non vi è desiderio più insito nel cuore di ognuno, di rivederlo nuovamente sbocciare. Dalle società patriarcali e patrilineari, ove la donna deve mostrarsi ugualmente forte come la sua controparte se desidera riconoscimento e lealtà dalla medesima. La tradizione ha un forte peso, e gli elementi più rispettati tra i nani sono l’età, la ricchezza, l’abilità e la reputazione. I nani hanno sempre mantenuto rigide gerarchie, sia nella loro società che dentro i clan, dove i legami e la gerarchia famigliare è stabilita sulla generazione d'appartenenza e per tanto a capo del casato è sempre quello più in alto nell'albero genealogico, ovvero il Capoclan. Quando i secondogeniti si uniscono in matrimonio, quelli di sesso femminile vengono inglobati nel clan del consorte. Laddove un secondogenito è economicamente in grado, può separarsi dal clan d’origine per costituirne uno proprio. I membri di ogni clan sono legati tra di loro dal sangue e da comuni antenati. La memoria del clan è secolare e i doveri della famiglia sono presi seriamente, anche quelli che sono vecchi di generazioni. Un debito di un antenato passa al suo successore, e rimane a lui sino a che non viene pagato completamente. L’altra faccia della moneta è che, ogni torto rivolto ad un nano, è considerato come un torto inferto all’intero clan di appartenenza. È tradizione portare capelli e barba acconciati secondo gli usi della propria famiglia, per loro i gioielli nella barba sono distintivi non solo del clan di appartenenza ma anche del proprio rango sociale. I capelli, che siano lunghi o corti, non hanno importanza, ma la barba, salvo rarissimi casi, è sempre lunga e ben tenuta. Nella società nanica si distinguono multiple caste sociali. La base è composta dai ceti sociali poveri (minatori, lavoratori della terra ed altro), dalla borghesia (commercianti, artigiani, operai ed altro) e dall’aristocrazia. Spesso i Capiclan più facoltosi di quest’ultima fascia occupano il ruolo di consigliere, nel sacro compito di servire il Thane ed agevolargli ardue sentenze. Sia i Rhun-Khazad, gli Azul-Khazad che i Karag-Khazad riconoscono unitamente il Thane come massimo ente di sovranità, a patto che tutti abbiano voce in capitolo tramite i numerosi consiglieri, rappresentanti delle varie fazioni di interesse, al tavolo del Thane stesso.

IL DRHUN E IL GHÄLDERVHORN


La razza nanica, oltre a vantare alcuni tra i più tenaci guerrieri del continente e gli alcolici più potenti, è riconosciuta come l'ideatrice di un genere musicale unico, fatto di suoni roboanti e massicci (assimilabili al metal e al rock in stampo medievale): Il Drhun. Questo genere musicale viene principalmente attuato utilizzando uno strumento specifico, il Ghäldervhorn, una sorta di chitarra che restituisce dei suoni armonizzati e metallici, estremamente aggressivi, assimilabili ai suoni di una ghironda. Il Drhun si presta, nel regno nanico, a diversi utilizzi: è possibile sentire intonate intere marce di battaglia utilizzando i Ghäldervhorn, così come vengono sfruttati per serate ed occasioni del tutto mondane. Il Drhun, oltre ad essere generabile con il Ghäldervhorn, può essere suonato con l'ausilio di strumentazione musicale che sia creata con la Fattura Nanica.

PECULIARITÀ DI RAZZA


Linguaggio Nanico: i nani parlano il Nanico. Qualsiasi Nano può conoscere il Nanico a livello madrelingua all'iscrizione.
Pelle delle Montagne: i nani riducono naturalmente qualsiasi danno riducibile subito di 20 punti (prima del calcolo delle riduzioni).
Infravisione II: i nani possono vedere alla luce del giorno senza alcuna variazione, in condizioni di scarsa luminosità con presenza di piccole fonti di luce (stelle, torce e simili) come se fosse giorno, e in condizioni di buio naturale totale come se fosse giorno. I nani distinguono normalmente quando nell'ambiente è presente, o meno, una fonte di luce.
Sensi delle Profondità: i nani, quando si trovano in grandi spazi chiusi o all'interno del sottosuolo, ottengono, automaticamente, un sesto senso per quanto riguarda potenziali pericoli e minacce in avvicinamento. Ottengono inoltre la capacità di percepire sempre da che parte si trova l'uscita più vicina.

Rhun-Khazad

Pelle delle Montagne Migliorata: i Rhun-Khazad riducono naturalmente qualsiasi danno riducibile di ulteriori 20 punti (prima del calcolo delle riduzioni).
Affinità Runica: un Rhun-Khazad può apprendere lo Stile Guerriero Runico 10 livelli prima del normale e non consuma Punti Miglioramento per innalzarlo.

Karag-Khazad

Cuore del Vulcano: i Karag-Khazad sono immuni agli Effetti Elementali del Fuoco.
Assolutezza del Fuoco: i Karag-Khazad non possono mai applicare gli Effetti Elementali del Ghiaccio. Quando applicano gli Effetti Elementali del Fuoco, applicano automaticamente gli Effetti Elementali Maggiori del Fuoco.

Azul-Khazad

Esperto Forgiatore: gli Azul-Khazad possono riforgiare qualsiasi oggetto secondo i normali regolamenti previsti. Quando lo fanno, l'oggetto ottiene a qualsiasi valore numerico un bonus di 20 punti. Asce e Martelli creati e riforgiati da un Azul-Khazad hanno i propri valori numerici incrementati, invece, di 30 punti.
Percezione Profonda: gli Azul-Khazad hanno la capacità di distinguere forme e contenuti degli oggetti anche toccandoli solo superficialmente. Eventuali meccanismi nascosti, alterazioni e qualsiasi cosa presente esternamente o internamente ad un oggetto non sarà un segreto per l'Azul-Khazad. Ponendo le mani al suolo, gli Azul-Khazad sono capaci di determinare con chiarezza qualsiasi variazione di movimento presente entro 3 km, riuscendo ad identificare eventuali creature in movimento, sia in taglia che in numero, dalle vibrazioni del terreno.

Parametri base e massimali


Forza: 160/700
Destrezza: 60/300
Mana: 90/500
Potere: 90/500