Razza Aperta: Vhalaas

I Vhalaas, letteralmente “Stirpe Fatata”, sono una razza creduta estinta da tempi immemori e che abita la grande isola a sud, in una delle zone del Continente sconosciute ai più. Sono creature di bellissimo aspetto, longeve e hanno una spiccata affinità con il mondo naturale e con gli elementi primordiali, dotate di straordinarie peculiarità che attingono alla magia. Per quanto si tratti di una razza essenzialmente giovane agli occhi delle Terre Sicure, i Vhalaas hanno una storia intricata ed assai antica, che ricalca i tempi precedenti alla Grande Guerra. Socialmente parlando, i Vhalaas si dividono in Streghe e Cavalieri, i ruoli destinati alle femmine e ai maschi della stirpe: ciascuna Strega viene accompagnata per tutta la vita da un Cavaliere, tradizionalmente un membro dell'armata del regno, e viceversa. Per quanto dai tempi antichi alcune cose siano mutate nella struttura di questo legame, chiamato Efitaaj, la stragrande maggioranza dei Vhalaas mantiene viva la tradizione: è infatti assai difficile vedere un Vhalaas isolato, nel mondo, ritrovandosi lo stesso, che sia Strega o Cavaliere, accompagnato dalla controparte. Aggraziati, orgogliosi ed estremamente pratici, i Vhalaas amano la bellezza in senso assoluto e prediligono un atteggiamento austero, a tratti distaccato, affiancandosi a canoni di estetica sociale estremamente radicati. I Vhalaas sono divisi in due Sottorazze costantemente in contrasto fra loro, che abitano, distintamente, la superficie ed il sottosuolo del grande regno di Esidheas.
I Vhalaas si dividono in 2 Sottorazze, chiamate socialmente Corti, che inquadrano metodologie comportamentali ed aspetti estetici specifici. Le Sottorazze conferiscono specifici vantaggi e definiscono una linea di interpretazione e di estetica su cui basarsi per la strutturazione del proprio personaggio. Nello specifico:
Eanaas
Gli Eanaas (Stirpe della Luce) sono i Vhalaas che hanno scelto di vivere nel mondo di superficie, circondati dalla natura e dalla luce. Costruiscono le loro abitazioni su alberi, palafitte o all'interno dei laghi. Caratterizzati da un'indole aperta nei confronti delle altre razze del mondo oltre Esidheas, hanno un'attitudine giocosa, spigliata e benevola, sentendosi particolarmente attratti dall'esplorazione del mondo e dalle avventure oltre la loro terra. Socialmente parlando, Gli Eanaas vedono nell'Efitaaj un legame con la tradizione, ma non ritengono necessario che questo si consumi esclusivamente fra gli appartenenti alla stirpe fatata, includendo, potenzialmente, anche razze esterne nel legame tra Strega e Cavaliere. Vivono cercando di mantenere l'equilibrio del loro popolo che spesso e volentieri le Janaas cercano di spezzare con la loro malvagia ironia e rivalità. Mantengono sempre le loro promesse e portano a termine i loro impegni verso il prossimo. Esteticamente, gli Eanaas sono caratterizzati da una pelle luminosa che non di rado presenta, in prossimità della fronte, dei polsi o delle caviglie, una voglia a forma di piccoli cerchi concentrici. Posseggono una bellezza ultraterrena, con tratti delicati ed occhi chiari, al di fuori di rare eccezioni. Amano incorporare fiori o piante nel vestiario e fra i capelli. I capelli sono generalmente di un colore vivo e con sfumature brillanti che riportano alle ali nella loro forma primordiale. Dalla lunghezza e dal modo in cui intrecciano le acconciature risulta chiaro da quale corte e status appartengono, e se sono adulti o meno. Dalla nascita sino ai venticinque anni infatti, entrambe le corti portano i capelli completamente sciolti, ma non è raro che gli Eanaas ci incastrino fiori luminosi e colorati. Dai venticinque anni iniziano ad intrecciare i capelli in acconciature più o meno complesse a seconda del loro status e grado nobiliare dove anche la lunghezza ne determina il grado sociale. I maschi adulti più conservatori sono soliti raccogliere i capelli in un’unica treccia più o meno decorata in base allo status sociale. Essendo considerati tratti distintivi e non solo vezzi estetici, è dunque estremamente raro trovare un Eanaas che abbia i capelli lunghi più di metà schiena. Gli Eanaas, quando le evocano, presentano ali simili a quelle delle farfalle diurne, con colori sgargianti, che tendono a tenere raccolte attorno al corpo, associandole a vestiari che emanano una luminosità del tutto similare.
Janaas
I Janaas (Stirpe del Buio) sono i Vhalaas che vivono nel sottosuolo e fra di loro sono presenti gli originari appartenenti alla stirpe fatata che non sono sfuggiti alla piaga della maledizione. Gli ingressi dei loro regni sono nascosti nella natura in qualcosa di strano e “sbagliato”, come un lago che proietta un riflesso che non corrisponde alla realtà, come una grotta vuota da cui si sente una musica o dei sussurri, o come le radici di un albero dalle forme troppo definite. Sono caratterizzati da un'indole infida, manipolatrice e chiusa nei confronti delle altre razze e degli Eanaas stessi, con i quali sono in rivalità da tempi immemori, ritenendoli indegni di presentarsi sulle terre di Esidheas, essendo loro scampati alla minaccia che ha falciato la maggior parte dell'antica stirpe fatata. Socialmente vedono nell'Efitaaj un vincolo indissolubile, un valore storico e tradizionale che non può mancare in alcun Cavaliere e in alcuna Strega del loro popolo. Non permettono un legame del genere fra membri esterni ai Vhalaas o con gli Eanaas stessi, ritenendo che il vero Efitaaj possa esistere soltanto fra coloro che sono riusciti a sopravvivere alla maledizione in modo individuale, con le sole proprie forze. I Janaas sono ambigui, subdoli e manipolatori. Cercano sempre di ingannare chiunque si rivolga a loro, cercando di fare accordi vantaggiosi offrendo in cambio qualcosa di ambito, senza specificare che verrà ricevuta a caro prezzo e/o tramite inganni. Esteticamente, i Janaas sono caratterizzati da una pelle chiarissima, bluastra o pallida, con sfumature tendenti al blu, al viola, al verde o al perla. Non di rado la loro pelle, in prossimità della fronte, dei polsi o delle caviglie, presenta una voglia a forma mezzaluna rovesciata. Posseggono una bellezza spigolosa, con tratti affilati ed occhi dai colori freddi, al di fuori di rare eccezioni. Amano incorporare fiori o pietre nel vestiario e fra i capelli. I capelli sono generalmente di un colore cupo e con sfumature fredde, che riportano alle ali nella loro forma primordiale. Dalla lunghezza e dal modo in cui intrecciano le acconciature risulta chiaro da quale corte e status appartengono, e se sono adulti o meno. Dalla nascita sino ai venticinque anni infatti, entrambe le corti portano i capelli completamente sciolti, ma non è raro che i Janaas ci incastrino fiori cupi, spinosi o velenosi. Dai venticinque anni iniziano ad intrecciare i capelli in acconciature più o meno complesse a seconda del loro status e grado nobiliare dove anche la lunghezza ne determina il grado sociale. I maschi adulti più conservatori sono soliti raccogliere i capelli in un’unica treccia più o meno decorata in base allo status sociale, o a tenerli molto corti. Essendo considerati tratti distintivi e non solo vezzi estetici, è dunque estremamente raro trovare un Janaas che abbia i capelli lunghi più di metà schiena. I Janaas, quando le evocano, presentano ali simili a quelle delle farfalle notturne, con colori cupi o intensi, che tendono a tenere raccolte attorno al corpo, associandole a vestiari che emanano una cupezza del tutto similare.
Al di fuori delle differenze che sussistono fra le due sottorazze, tutti i Vhalaas condividono un profondo legame con la propria tradizione e si ritengono fortemente legati alle antiche usanze del loro popolo. E' difficile osservare un Vhalaas che si muova controcorrente rispetto alle usanze dei tempi antecedenti alla Grande Guerra e, quando capita, il soggetto tende ad essere allontanato e isolato. Individualmente, tanto gli Eanaas quanto i Janaas vedono nel proprio compagno dell'Efitaaj l'individuo maggiormente affine a loro, colui che può condividere gioie e dolori più di ogni altro. Questo rapporto non è da intendersi esclusivamente di natura amorosa: sono infatti frequenti casi di Vhalaas che non intrattengono rapporti intimi con i propri compagni, ma che offrono il proprio amore ad altri individui. Si tratta di un rapporto prima di fratellanza e di unicità, di rispetto e riguardo, di onore e di tradizione, che supera l'amore diretto che può esser provato per un compagno a livello sentimentale. Un Vhalaas è sempre disposto a sacrificarsi per il proprio compagno e, nel caso in cui uno dei due dovesse morire, non sarà così facile ristabilire un legame dell'Efitaaj con un altro individuo: sono rari i casi in cui un Vhalaas scelga di continuare a vivere in seguito alla morte del compagno; ed ancora più rari in caso in cui un nuovo individuo sostituisca il posto di un compagno perduto. Per riottenere un nuovo compagno dell'Efitaaj è infatti necessario che l'intero popolo, che sia Janaas o Eanaas, approvi il nuovo membro del legame. La longevità dei Vhalaas è piuttosto nota e questa caratteristica influisce anche sulla loro personalità: quando muoiono, infatti, i Vhalaas possono scegliere se destinare la propria anima al paradiso divino della propria divinità o se restare nell'energia del Continente e formare la vita di una nuova pianta o fiore, il quale è tendenzialmente uno dai colori sgargianti per gli Eanaas o uno dai colori cupi, o velenoso, per i Janaas. Quando un Vhalaas sceglie di restare nel mondo e di lasciare che la propria anima venga assorbita da quella di una pianta, il luogo in cui questa nasce diventa sacro per il compagno, se ancora in vita.
La struttura fisica dei Vhalaas non è particolarmente dissimile, anatomicamente, tra una sottorazza e l'altra: IN AGGIORNAMENTO. Fino ai 25 anni i vhalaas si sviluppano similmente ad un umano: raggiunta questa soglia il loro metabolismo inizia a rallentare e il loro invecchiamento si dilata notevolmente. Dai 25 anni, un vhalaas dimostra 1/10 dell'età di un umano della stessa età (un vhalaas di 250 anni dimostra l'aspetto di un umano di 25).
Altezza (età adulta): 136 cm minimo - 200 cm massimo
Vita media: 700 anni
Nella realtà dei vhalaas la religione ha un ruolo fondamentale. Tutti i vhalaas sono generalmente devoti alle divinità del loro Pantheon, considerate come gli originari progenitori della stirpe: a loro si deve l'intera creazione, in modo profondo, dell'indole, dell'attitudine e della forma del loro popolo. La religione svolge un ruolo importante nelle funzioni sociali dei vhalaas, indipendentemente dalla sottorazza, e al fato degli dei sono lasciati coloro che si allontanano dall'Efitaaj. Il legame con la spiritualità è intrinseco all'esistenza di un vhalaas: anche se discostati dalle religioni canoniche del loro pantheon, i vhalaas non possono accedere a paradisi divini differenti da quelli del proprio pantheon e, coloro che non venerano le divinità della stirpe, vengono incanalati nell'energia generale del paradiso divino di tutte le divinità Vhalaas, senza ricevere una casa specifica.
Keelie - Luce Floreale
Keelie, Luce Floreale, assume l'aspetto di una Vhalaas dai lineamenti delicati e dagli occhi e capelli castani intrecciati con una corona di fiori variopinti. Solitamente indossa vesti dai colori della terra e dei boschi impreziositi da foglie o fiori freschi. In forma primordiale presenta le ali verdi con sfumature marroni. Di indole volubile e capricciosa, benevola e allo stesso tempo temibile se contrariata. È guardiana dei boschi e della terra, dei fiori e degli animali, pertanto se da una parte adocchia di buon grado allevatori, erboristi e cerusici, dall’altra detesta la guerra e i cacciatori. Spesso viene immortalata con un ramo di incenso tra le mani.
Selenia - Spettro Notturno
Selenia, Spettro Notturno, assume l'aspetto di una Vhalaas dai lineamenti armoniosi e dagli occhi grigi e capelli argentei sciolti e voluminosi. Solitamente indossa vesti leggere e impalpabili, semi trasparenti. Quando si manifesta in forma primordiale sfoggia luminose ali trasparenti con sfumature argentate. Ama i trabocchetti e i dispetti a discapito delle altre razze, di indole ambigua e guerrafondaia, è guardiana dell’aria e delle correnti, della luna e della notte. Matrona dei Janaas, viene rappresentata con una voglia a forma di luna rovesciata in fronte.
Meliorn - Il Lacustre
Meliorn, Il Lacustre,assume l'aspetto di un Vhalaas, dai lineamenti armoniosi, e dagli occhi e capelli azzurri raccolti in un’ unica treccia che racchiude in sé fiori di loto e coralli. Generalmente indossa una tunica in fluida seta dai colori dell’acqua e del mare, ornata da ulteriori intrecci di alghe e fiori galleggianti. In forma primordiale presenta le ali azzurre con sfumature celesti. Cultore delle amicizie, della diplomazia e delle relazioni, non vede in buon modo le dispute. È guardiano dei laghi e dei mari e delle creature che vi abitano.
Siddheos - Fuoco d'Aurora
Siddheos, Fuoco d'Aurora, assume l'aspetto di un Vhalaas, dai lineamenti pronunciati, dagli occhi castani e capelli rossi corti alle spalle ma ornati da papaveri e girasoli. Solitamente indossa un completo dai colori caldi. In forma primordiale presenta le ali rosse con sfumature aranciate. Di indole giocosa, ama particolarmente le arti sceniche e arcane. È guardiano del sole e del fuoco, e patrono degli Eanaas, e spesso viene raffigurato con una bacchetta o con una cetra in mano.
Sirynne - Spina Nera
Sirynne, Spina Nera, assume l'aspetto di una Vhalaas, dai lineamenti affilati, dagli occhi neri e capelli color argento, dai riflessi bluastri, ornati da gigli neri e rose rosse. Solitamente indossa un completo dai colori scuri, con una fascia bluastra legata attorno alla vita ed ali sempre aperte. In forma primordiale presenta le ali nere con sfumature biancastre. Di indole fredda ed austera, adora veder patire i mortali attraverso i giochi di potere e gli intrighi. Sovrintende all'inganno, alla maldicenza, alla malevolenza e alla malizia e viene spesso raffigurata con un pugnale a due lame fra le mani.
I Vhalaas, letteralmente "Stirpe Fatata", sono una razza creduta estinta da tempi immemori: originari di Esidheas, la Grande Isola a sud del Continente, abitarono relativamente indisturbati in armonia con gli elementi e la natura fin quando la Grande Guerra di Raja Dunia portò verso il baratro la razza a causa di una terribile maledizione. I Vhalaas scoprirono che per sopravvivere era necessario abbandonare i propri, antichi domini, e disperdersi quanto più possibile nel Continente. Fu così che che diedero inizio alla leggenda secondo cui erano soliti rapire i bambini delle stirpi delle razze del mondo per plasmarle, in segreto, tramite oscure ed empie magie: in realtà i Vhalaas cercavano un modo per scongiurare una piaga che li stava decimando, uno dopo l'altro, rapendo effettivamente i bambini per sostituirli coi propri, così sperando che a loro non toccasse soffrire le pene dell'antica e potente maledizione che li stava facendo estinguere. Col tempo, nei loro regni originari, dei Vhalaas rimase molto poco: i figli sostituiti non seppero mai la loro reale discendenza e continuarono a vivere nel mondo che sempre più usciva dal clima della Grande Guerra, muovendosi verso un più radioso futuro. Generazione dopo generazione, i poteri dei Vhalaas iniziarono a sopirsi e della storia della razza rimasero solo racconti e leggende. Passarono anni, e gli anni divennero ere, fin quando alcuni membri della razza, spinti da misteriosi e magici richiami ad un passato che non sembrava appartenergli, si imbarcarono verso il grande mare di Raja Dunia, giungendo fino alla misteriosa isola di Esidheas, l'antico regno dei Vhalaas di un tempo. Qui, la maledizione era ancora in corso, ma tramite dei potenti rituali, venne infine spezzata. Le Corti si incontrarono nuovamente e, ad una pace iniziale, seguì ben presto il conflitto, che riportò agli albori originari le due Stirpi, delegando al sottosuolo i Janaas e alla luce della superfice gli Eanaas.
La società di entrambe le Corti è caratterizzata da un sistema monarchico, dove il potere è accentrato nelle mani del Re e della Regina. Tra i maschi, i quali sono chiamati a servire la reggenza e proteggere tutto il Regno, indifferentemente dalla propensione personale per le arti fisiche o arcane, sono considerati Cavalieri coloro che, tra tutte le femmine, scelgono una sola Vhalaas (che può essere una sorella, un’amica, o un’amata) con cui legarsi, la quale assume il titolo di Strega. Decidere di diventare Cavaliere di una Strega significa combattere per lei e con lei, supportarla e proteggerla per tutta la sua esistenza, qualcosa che vale anche per la Strega col suo Cavaliere. Il legame viene ufficializzato con la Cerimonia dell’Efitaaj (letteralmente unione, vincolo) avanti alla Corte di appartenenza, durante la quale Cavaliere e Strega pronunciano giuramento e vengono imposti loro i Sigilli Arcani accanto alla voglia di nascita. Il legame dell’Efitaaj crea loro un vincolo talmente forte che entrambi i Vhalaas, Strega e Cavaliere, saranno in grado di avvertire la forza vitale l’una dell’altro. Normalmente il legame degli Efitaaj può essere infranto solo in caso di morte di uno dei due membri, ma può essere reciso anche nella rara eventualità che uno dei due membri tradisca o ferisca volontariamente l’altro. Recidere il legame volontariamente senza una motivazione ritenuta valida dalla Corte è considerato dalla stessa atto di sacrilegio e di profonda vergogna. Pertanto, il Vhalaas responsabile verrebbe secondo tradizione punito con la morte.
Durante il corso del tempo, i Vhalaas più giovani hanno provato ad effettuare il legame dell’Efitaaji anche con individui appartenenti ad altre razze. Sebbene abbiano constatato la funzionalità del legame, quest’ultimo oggi giorno non è affatto ben visto dai Janaas, che ritengono il legame appannaggio esclusivo della loro stirpe.
Linguaggio Silvano: i vhalaas parlano il Silvano. Qualsiasi Vhalaas può conoscere il Silvano a livello madrelingua all'iscrizione.
Ali della Stirpe Fatata: i Vhalaas possono richiamare una coppia di ali, esteticamente affine alla propria sottorazza, che consentono loro di volare al doppio della velocità posseduta con il movimento a terra. Sollevarsi in volo conta come azione breve. Le ali durano a volontà ed evocarle conta come azione breve.
Infravisione I: i vhalaas possono vedere alla luce del giorno senza alcuna variazione e in condizioni di scarsa luminosità con presenza di piccole fonti di luce (stelle, torce e simili) come se fosse giorno. I vhalaas distinguono normalmente quando nell'ambiente è presente, o meno, una fonte di luce.
Allacciapensieri: i vhalaas possono, tramite contatto diretto, connettersi e condividere esperienze, ricordi, sogni e pensieri che prendono forma nella loro mente come se li avessero vissuti in prima persona. Questo effetto è utilizzabile su pg solo se consenzienti off game.
Luce Silvana: i vhalaas emanano spontaneamente una luce dal colore variabile, affine alla propria sottorazza. Il colore della luce è da inserire in Note Abilità da parte di un Master e la stessa ha un'intensità tanto maggiore quanto più è elevato il proprio Potenziale Magico o il proprio Potenziale Fisico. Per ogni punto nel valore più alto, la luce si estende per 3 metri attorno al personaggio. La luce può essere esibita, o celata totalmente, a volontà. L'uso conta come azione breve.
Eanaas
Bellezza Armoniosa: gli Eanaas ottengono un bonus di +2 al talento Carisma.
Luce del Sole: la luce emanata da un Eanaas è paragonabile a quella del sole. Se il potenziale fisico o magico del personaggio è almeno pari a 3, annulla automaticamente qualsiasi oscurità magica entro 9 metri da se.
Janaas
Ingannatore: i Janaas ottengono un bonus di +2 al talento Raggirare.
Infravisione II: i Janaas possono vedere alla luce del giorno senza alcuna variazione, in condizioni di scarsa luminosità con presenza di piccole fonti di luce (stelle, torce e simili) come se fosse giorno, e in condizioni di buio naturale totale come se fosse giorno. I Janaas distinguono normalmente quando nell'ambiente è presente, o meno, una fonte di luce.
Forza: 80/400
Destrezza: 100/400
Mana: 110/600
Potere: 110/600