Altre Divinità


All'interno del mondo di Raja Dunia, quando le Divinità Maggiori più di 3000 anni fa crearono gli dei minori, non erano presenti solo le divinità che oggi vengono annoverate nei pantheon razziali. Con l'avanzare dei secoli molte delle prime divinità generate, a causa di intrighi e giochi di potere, per colpa di guerre e azioni nefaste, finirono con l'essere perdute e dimenticate. Alcune di queste, si narra, sono state ritrovate morenti ai confini del mondo conosciuto galleggiando all'interno di strane pozze di luce.
Molte altre, invece, più oscure e singolari vengono adorate da culti segreti e sono oggetti di riti e preghiere ai più sconosciute.
Tra le molte divinità che non appartengono ai pantheon canonici ve n'è una in particolare che segna il confine tra quelle che sono le Divinità Maggiori e le divinità minori: Superiore a tutte le altre tesse il fato e sancisce la fine della vita di esseri mortali e Dei, Beleth.

BELETH


Beleth è una divinità minore il cui potere è maggiore del potere di tutte le divinità minori messe assieme, eppure, nonostante ciò, è inferiore a qualsiasi Divinità Maggiore.
Beleth fu generato per determinare un confine di potere che doveva esistere tra divinità minori e le loro generatrici. Quando le Divinità Maggiori scomparvero, Beleth divenne il guardiano del filo della vita di ogni essere che popolasse il cosmo intero di Raja Dunia, riverito e rispettato da chiunque.
Beleth è descritto come un individuo colossale, dal sesso ignoto, vestito da un lungo mantello nero col cappuccio. Ha quattro braccia: con due si dice che accolga l'anima per giudicarla e destinarla all'eden del pantheon di appartenenza, con le altre si dice che condanni le anime indegne di accedere ai cancelli divini. Sorregge un'immensa spada per il giudizio ed una lanterna, sempre accesa, per guidare coloro che si dimostrano degni.
Beleth sovrintende al fato e al destino di ogni essere vivente o immortale ed è il custode delle anime dei morti. Il suo regno è il Limbo, dove le anime dei morti che non hanno conti in sospeso dalla vita, si radunano ed attendono il loro giudizio.
Non esistono culti apertamente devoti a Beleth ed è difficile che un singolo individuo riponga in lui la sua fede: Beleth è un dio completamente indifferente e insensibile all'andamento del continente, limitandosi a giocare col fato di ogni essere e a reclamare la vita di ognuno quando questa raggiunge il termine.

Gli Spiriti dei Morti:
Può capitare che Beleth non reclami immediatamente l'anima di un defunto: a questi infatti, prima di raggiungere il Limbo, è data la possibilità di risolvere quello che, in vita, non hanno potuto. Tra questi spiriti è possibile trovare anime rancorose, avvolte dal tormento, accecate dall'insoddisfazione di non essere riuscite a soddisfare una ragione di vita; 'si come è possibile incontrare spiriti vendicativi coi loro carnefici. Esistono individui capaci di vedere questi spiriti sul mondo (coloro in possesso dell'abilità "Comunicazione Ultraterrena") ma con cui possono interagire solo in maniera estremamente limitata, ed altri ancora che hanno la possibilità di interagirvi molto più approfonditamente (I Custodi del Velo): gli spiriti si muovono sempre con un fine prettamente personale, disinteressandosi a tutto ciò che non li riguardi direttamente e che non coincida con la ragione di soddisfazione del motivo della loro permanenza sul mondo. Una volta risolta la ragione di permanenza, alcuni spiriti, casualmente e per un motivo non del tutto precisato, rimangono a metà strada tra il regno di Beleth e il mondo terreno, una zona invisibile denominata Velo. Questi spiriti, che possono agire sia nel Velo che sul mondo materiale, prendono il nome di Revenant e riottengono, in forma di spirito, tutte le caratteristiche che avevano in vita, perseguendo scopi e ragioni di esistenza del tutto personali.

Nota: possono divenire Spiriti solo PNG e creature dell'Enciclopedia dei Mostri, mentre i Revenant possono divenirli solo PNG di razza aperta o creature animali che sono state uccise dalla Corruzione.

CYRITH


L'Empio, l'Alfiere dell'Abisso, il Conquistatore, il Distruttore: questi sono solo alcuni dei titoli con cui Cyrith è riconosciuto all'interno del continente di Raja Dunia. Un dio minore antico, sorto, assieme agli altri, quando le Grandi Divinità vollero generare servitori e credenti per il loro desiderio; il primo, fra tutti, ad incentivare l'insorgere degli imperi e la conquista quando queste scomparvero. Cyrith è un dio malevolo, alla costante ricerca della conquista e dell'assoggettamento del mondo conosciuto: del primo tentativo di conquista del Continente da parte di Cyrith si ha memoria nei tempi antichi, durante la Grande Guerra, quando le divinità, assieme alle razze, si diedero battaglia sui campi di Raja Dunia. Cyrith, approfittando del clima di tumulto, riuscì ad entrare in contatto con i piani inferiori delle Dimensioni, l'Abisso, il Regno dei Demonii. Qui, si dice, le legioni demoniache erano in costante conflitto e persino i Principi Demoniaci si davano eterna battaglia: fu proprio Cyrith a riunificare le regioni dell'Abisso, promettendo ai demoni la conquista del mondo e, facendosi forza dell'immensa armata demoniaca ottenuta, marciò direttamente contro il Continente. Per mezzo di magie oscure e di un antico rituale, il dio riuscì infatti ad aprire la prima Fenditura Demoniaca al di sotto della Grande Torre Vedetta di Ihrmann, un'avamposto sorto proprio per sedare i tumulti di quei tempi oscuri: la breccia si aprì esattamente al di sotto delle fortificazioni dell'immensa torre, generandone un crollo direttamente fino alle viscere dell'Abisso e portando a quello che oggi è noto come Crepaccio Oscuro. La marcia di Cyrith sembrava inarrestabile, ma l'arrivo delle Divinità Maggiori scongiurò ogni suo intento espansionistico: eppure, neanche loro furono in grado di fermarne i desideri. Sconfitto nel suo intento, si rifugiò nell'Abisso per millenni, si dice, ordendo nuove trame e riorganizzando le proprie forze col fine di conquistare e corrompere gli Artefatti affinchè, ottenendone il potere, neppure le Divinità Maggiori potessero più fermarlo. La battaglia finale si consumò sui campi di battaglia attorno al Crepaccio Oscuro, dove ancora la Prima Fenditura Demoniaca, pur minore in dimensione rispetto ai tempi della Grande Guerra, fu il primo varco d'accesso da cui le armate demoniache di Cyrith e dei Principi Demoniaci riuscirono a riversarsi. Ma il Continente era pronto a reggere l'urto del conflitto: riunitosi sotto un'unica bandiera, con un nutrito gruppo di Eroi in supporto e l'ascesa del Primo Arconte, riuscì a sventare i nuovi piani di Cyrith, distruggendone la forma materiale.
Ma la volontà di un dio non è così facilmente frenabile: Cyrith, nella propria distruzione, riuscì a separare la propria coscienza per corrompere l'animo di un gruppo di Cavalieri che aveva combattuto disperatamente contro di lui, originando dei servitori che potessero portare le sue volontà sul mondo ed ambire alla conquista degli artefatti: nacquero così i primi Cavalieri dell'Abisso.
Ad oggi, di Cyrith, c'è solo un ricordo vivido ed una paura primordiale: anche se disperso e privo di una forma materiale, il dio è sempre alla ricerca di un modo per conquistare il continente e chiunque ne senta il nome non può che provare una sensazione di terrore: è solo questione di tempo prima che Cyrith marci nuovamente sul mondo.

EPHIMENUS

Pochi sono a conoscenza di Ephimenus, detto anche Il Dio bugiardo, il signore dei paradossi: d’altro canto è il Dio stesso a negare la propria esistenza, la sua opera magna, il suo successo più grande: esistere senza che il mondo lo sappia. Ephimenus è una divinità minore che sovrintende alla pura, caotica, distruzione di ogni concetto di fede.
Ephuimenus non esiste, si vocifera nelle aule dei teologi, eppure qualche sporadico fedele del Dio appare, rendendo la prima affermazione falsa, per quanto non può nemmeno annullarla del tutto, giacché nemmeno I Suoi fedeli hanno la certezza assoluta della Sua esistenza.
In realtà, tuttavia, tra I Suoi rari fedeli ve ne sono alcuni che sono riusciti ad entrare in contatto con la loro folle ed anarchica divinità, la quale sporadicamente decide di premiare I più arditi dei Suoi mortali con dei doni più disparati e non sempre benevoli. Pochi, tra coloro che ne seguono “la dottrina” (inesistente per altro!) riescono ad ascendere a Suoi campioni mortali, I “condannati”, viventi che hanno sorpreso positivamente la Divinità con le loro azioni e la loro astuzia al punto da riceverne il favore.
Il rapporto tra Ephimenus e le altre Divinità, è peculiare: se da un lato il Dio si nasconde nell’ombra creata dalla sua stessa trama, dall’altro odia I suoi “fratelli” divini, siano essi positivi, neutrali o negativi, il Dio anarchico prova una sorta di deviato odio nei Loro confronti, cosa che lo porta ad ammiccare verso I propri fedeli che compiono atti blasfermi ai danni delle altre Divinità.
Un fedele di Ephimenus è “ateo” in un certo senso, non prega il suo Dio, non lo venera né erige templi o santuari in Suo onore, reputando la venerazione degli Dei e chi la pratica un’inutile perdita di tempo, uno spreco di risorse e di credibilità.
Non è raro trovare un Suo fedele intento a compiere atti blasfermi verso I santuari delle altre Divinità o tramare al fine ultimo di eliminare fino all’ultimo cultista un gruppo religioso, con cinico giubilio di Ephimenus.
Il Dio, inoltre, è solito mettere I Suoi fedeli di fronte a delle prove al fine ultimo di saggiarne l’acume e l’ardore, creando situazioni inverosimili e peculiari, premiando coloro che ritiene degni o deridendoli altrimenti.
E’ solito non punire I Suoi fedeli, tuttavia, forse in una sorta di perverso divertimento o forse consapevole che già la loro fede nei Suoi confronti, alla fine, è una punizione a lungo termine.