21:25Poelios [Anello Esterno - Giardini] Si è dato appuntamento con la moglie nei giardini vicino casa dei suoi, purché il tempo regga, quindi ha preso il varco da Karak Dhun fino a Charas-Luthol, restando in sella a Dio e approfittando del suo volo, così da non sforzare la schiena più del necessario con la cavalcata e le ali in quanto il moto del Leone in volo è di certo più statico rispetto a terra. Indossa l'armatura leggera dei Cavalieri di Amon, il gambeson scuro con rinforzi in cuoio e pelliccia accompagnato da dei pantaloni pesanti e resistenti e stivali alti, indossando solo il guanto mancino. Le due spade solite, ovvero la Scia Ardente e la Fiamma di Amonsul, riposano rispettivamente al fianco sinistro e a quello destro. L'armatura sembrerà di certo malridotta, con tagli e uno squarcio importante sulla schiena che lascia scoperta la camicia, uno dei tanti ricordi dell'urto ricevuto appena la sera precedente, insieme a qualche costola nei polmoni probabilmente che non gli permette di respirare a dovere. Persino la sua capacità di camminare, una volta passata l'adrenalina della battaglia, ha cominciato a risentirne non potendo piegare correttamente la schiena. Senza contare che sì, è comunque macchiato di fango e sangue sebbene abbia cercato di dare una ripulita. Insomma, è in condizioni non proprio eccellenti, ma aveva bisogno di ritornare dalla moglie e i figli dopo essere rimasto per un paio di settimane chiuso nelle terre naniche, dentro una fortezza e i suoi cunicoli, ma ovviamente è stato ben accorto a non dare informazioni precise. Quindi, una volta riconosciuto all'ingresso e una volta ripreso il volo, cerca di direzionare il peso con il bacino in avanti, così da spingere Dio a cominciare ad atterrare verso i giardini, focalizzando la vista perfetta nel buio per riconoscere la moglie e i figli. <Piano... piano... PIANOO> sussurra, poi bisbiglia e poi urla a Dio nel momento in cui accelera in fase di atterraggio, sebbene il Leone sia ormai abbastanza esperto da sapere come gestirsi con il peso e rallentarsi fino a toccare terra dolcemente, a pochi passi dall'elfa. <Oh... sei stato bravo, sì> gli riconosce accompagnando il dire con una carezza di mandritta alla criniera prima di abbassarsi completamente in avanti e cercare, con fatica, di scavalcare il dorso del Leone per scendere da sella, concedendosi appena un attimo immobile una volta a terra per riposare i muscoli. Momento che usa per direzionare lo sguardo verso la moglie e sorriderle. <Heylà> la saluta come se niente fosse, ma è chiaro che è rammaricato da quel sorriso non del tutto sincero.
21:46Imbeleg [Anello Esterno - Giardini] Siccome il tempo è nuvoloso, ma ancora non rischia di piovere, ha acconsentito di recarsi nei giardini di Charas - Luthol per incontrare poe dopo tanti giorni di assenza. lei è rimasta lì con i bambini ed i genitori per tutto il tempo, riposandosi e prendendosi cura di loro. anche i piccoli sono stati felici di recarsi lì per vedere nuovamente Poe e senza farsi pregare sono giunti sul luogo e si sono seduti su una panchina attendendo il suo arrivo. lei indossa il completo Emefide di colore verde che le scende morbido sulle curve del corpo, ora molto più accentuate per via della gravidanza, ormai di quattro o cinque mesi secondo i suoi calcoli. perciò la pancia ormai è decisamente visibile ad occhio nudo ed anche lei sta iniziando a mettere su un po' più di carne. I lunghi capelli castani sono raccolti in tante piccole trecce che le ricadono sulla schiena. La stessa acconciatura ha anche isiliel, ormai inizia ad avere i capelli abbastanza lunghi e le stanno decisamente bene. Almeno quei riccioli ribelli sono più ordinati in quella maniera. Isiliel, Stella e Malpelo sono tutti lì vicino a lei chiacchierando del più e del meno fino a quando sulle loro teste non compare Dio che sta atterrando nei loro pressi. <Isiliel, c'è tuo padre.> dice alla figlia piccola, presa dal gioco non si era accorta di nulla. Ma appena realizza il suo visetto si illumina e guarda in alto, sventolando le manine in segno di saluto e lo stesso fanno anche gli altri ragazzi. Lei attende che lui torni con i piedi per terra e quindi gli si avvicina con un sorriso sulle labbra. <Sei tornato finalmente.> gli dice con tono sollevato, benchè i suoi occhi vedano subito la sua armatura piuttosto malridotta. <Ma cosa ti è successo? sei ferito?> gli domanda un po' più allarmata osservandolo in volto e cercando di dargli sulle labbra un piccolo bacio a stampo.
22:03Poelios [Anello Esterno - Giardini] Sorride avvedendosi della figlia che lo saluta insieme ai figli più grandi e appena a terra si accorge della moglie che si avvicina, ampliando il proprio sorriso vedendola ancora più rotonda per via del bambino in grembo. <Scusami perché ci ho messo tanto. Siamo rimasti bloccati per un bel po' in una situazione delicata e non potevamo abbandonarla> asserisce con genuino rammarico e serietà, vedendo il suo cambio di sguardo quando ella nota l'armatura, ricevendo comunque quel bacio a stampo. Anzi, va a proprio a cercare di approfittare della situazione per tentare di cingerle delicatamente la schiena verso di sé, sia per non fare del male a lei sia per non farlo a se stesso, ma è chiaro che aspettava da parecchio quel contatto. <Giusto una o due costole in un polmone, probabilmente. Domani pomeriggio vedrò Damosh perché possa fare qualcosa, il problema più grande è alla schiena> le risponde con molta calma, cercando, qualora il contatto fosse riuscito, di darle delle leggere carezze lungo la schiena con la mancina. <D'altronde è quello che succede quando si è il solo bersaglio di una quarantina di proiettili. Non posso dirti altro, e credimi che vorrei davvero raccontarti tutto per filo e per segno, ma ti basti sapere che siamo arrivati a un punto di svolta. Nella migliore delle ipotesi... gli avversari formidabili da affrontare saranno meno del previsto e in molti sono salvi grazie a noi> le verbia poi, dovendo stare per forza di cose sul generico ma non può fare altrimenti. Si avvede quindi dell'arrivo di Isiliel e sorride, sforzandosi per scendere lentamente sulle ginocchia tenendo la schiena dritta, così da essere a portata dell'elfetta. <Oh ma qualcuno qui si è fatto fare le treccine come la mamma. Stai davvero bene> le proferisce con dolcezza, ampliando le braccia leggermente come a invitarla a venire ad abbracciarlo. Forse non riuscirà a sollevarla, ma non lascia certo a qualche ferita il gusto di toglierli dei momenti preziosi con la figlia. Ammesso che ella non sia più interessata a salutare Dio, il quale comunque riceve molte coccole da Malpelo e Stella. Lui probabilmente è ancora più impolverato del Campione, essendo stato nel tunnel molto a lungo, e forse puzza anche di olio per le lanterne, ma non pare che gli importi.
22:22Imbeleg [Anello Esterno - Giardini] Rimane lì di fronte a lui dopo quel fugace bacio a stampo, lasciando quindi che lui le cinga la schiena e lei gli si avvicina ulteriormente per dargli un piccolo abbraccio ma senza metterci forza, sentendo che ha la schiena e le costole messe male. Appoggia delicatamente le mani e nulla di più avendo paura di fargli male. Al sentire che si recherà da Damosh, annuisce leggermente con il capo <Sì, direi che è necessario che un cerusico ti curi.> afferma quindi con voce bassa e dolce. <Quetsa notte è sicuro che dovrai solamente riposare.> aggiunge con un piccolo sorriso, anche perchè lui non è sicuramente abbastanza in forze per fare qualcosa in più con lei quella notte. <Quaranta proiettili tutti addosso a te?> gli chiede con fare stupito, sciogliendo quella sorta di abbraccio per osservarlo bene in volto. <Saranno? Quindi non è ancora finita questa missione segreta?> gli domanda solamente rimanendo sul vago, capendo che lui non possa dire molto di più. Ma non continua su quell'argomento, in quanto arriva anche isiliel con fare spensierato e contento, sorridendo al padre. <*Sei tornato!*> esclama in elfico cercando di abbracciarlo con la foga di una piccola bambina contenta. <*Mi sei mancato!*> aggiunge cercando di dargli un piccolo bacio sulla guancia. Solo in un secondo momento porta il suo sguardo verso Dio verso cui tenta di fare qualche carezza, sembra preoccuparsi della sporcizia.
22:37Poelios [Anello Esterno - Giardini] Annuisce davanti all'affermazione della moglie, ma a dire il vero è più beato di quell'abbraccio, per quanto delicato. Non ha mai fatto segreto di come Imbeleg lo riesca a fare sentire a casa e rilassato, ovunque essi siano. Si trova a ghignare di fronte alle parole dell'altra sulla prospettiva della notte, ma non pare intenzionato a ribellarsi. <Temo che tu abbia ragione. Ma appena la schiena sarà a posto riprenderò i miei doveri coniugali> le verbia con dolcezza e calma, fermandosi a guardarla negli ambrati quando ella si distoglie appena dopo avere sentito che cosa lo ha colpito. <Che ci vuoi fare? Quaranta dediche dai miei ammiratori, evidentemente> la butta sul ridere per cercare di sdrammatizzare, scontrandosi con la capacità dell'altra di conoscere bene il suo modo di esprimersi e di andare oltre le righe, facendosi più serio. <Non ancora, no. Ma almeno per qualche giorno posso stare qui, anche se almeno domani sera dovrò recarmi nel Dominio di Sacrificio. Ho bisogno di risposte e solo lì le posso trovare> le risponde con pacatezza e sicurezza, cercando di proseguire con le carezze. <Ma resterò a godermi i bambini e te finché non sarà il momento di ritornare. Anche perché... presto ci sarà il Disgelo e temo che non avrò molto tempo per concedermi riposo. Quindi voglio godermi al massimo questi giorni insieme ai nostri figli e te> le verbia sicuro ed è qualcosa su cui sembra essere inamovibile. Quindi, una volta a terra, sorride vedendo la piccola farsi incontro e si lascia abbracciare, stringendo le labbra per la poca delicatezza ma deciso a non rimproverarla minimamente perché è contenta. <*Certo che sono tornato. Lo sai che tornerò sempre da te e dalla mamma*> le risponde in elfico, ricambiando il bacio sulla guancia con uno simile, ma molto più premuto. <*Mi sei mancata anche tu. Quasi quasi adesso ti mangio così andremo sempre in giro insieme!*> ci scherza insieme, simula il verso di una masticata malamente con la bocca, prima di alzare lo sguardo verso Imbeleg e annuire verso di lei, come in un cenno di intesa. Solleva quindi la mandritta cercando di appoggiarla delicatamente al ventro gonfio di Imbeleg, completamente aperta perché il palmo si appoggi tranquillamente. <*Isi... hai notato che la mamma è sempre più rotondetta? Non è per quello che mangia, ne sono sicuro... ma allora per cosa, secondo te?*> le domanda in elfico con finta ingenuità, lasciando che la figlia possa ipotizzare qualcosa con la sua fantasia.
22:38Poelios usa 1.2[Elfi - Innata] Linguaggio Elfico
23:00Imbeleg [Anello Esterno - Giardini] Ormai lo conosce bene, e sa che fa quelle battute stupide per rendere il tutto un po' più leggero. Un flebile sorriso le compare sulle labbra <Con calma. Non avere fretta. Prima riprenditi del tutto e poi potrai ricominciare con i tuoi doveri coniugali.> replica con tono dolce, anche se capisce che potrà rimanere lì con loro per poco tempo. <Capisco. Allora in questi giorni faremo qualcosa di speciale tutti insieme.> afferma con tono leggermente pensieroso, per poi scostarsi da lui quando è il turno della bambina di prendersi le coccole dal padre. Isiliel alle parole di Poelios lancia un piccolo gridolino quando lui le dice che forse la vuole mangiare. <*Io non sono buona!*> esclama di rimando con finta paura. <*Sulle spalle è più bello!*> aggiunge con un piccolo risolino. Ma il suo visetto torna un po' più serio e pensieroso quando Poe le fa quella domanda sulla pancia. <*Ha mangiato un seme e sta crescendo un frutto?*> domanda dopo averci riflettuto parecchio. lei sorride di rimando <*Quasi sei sulla strada giusta.*> ma lascia a Poelios il compito di spiegare alla bambina che cosa porta in grembo.
23:01Imbeleg usa 1.2[Elfi - Innata] Linguaggio Elfico
23:24Poelios [Anello Esterno - Giardini] Si avvede del sorriso lieve sul volto dell'altra e annuisce lentamente verso di lei. Ma a giudicare dal ghigno non può trattenersi dal fare lo scemo, motivo per cui cerca di approssimarsi all'orecchio più prossimo della moglie. <Sai che la fretta non è mai stato un mio problema, su> cerca di sussurrarle con malizia e ilarità al contempo. Annuisce in ogni caso all'idea di fare qualcosa tutti insieme. <Potrei mostrare ai bambini come si preparano le focacce e lasciare che provino loro condendole come vogliono. Qualcosa di carino e di utile, visto che comunque devi mangiare per due e ti ho lasciata affamata per troppo tempo> propone con calma, concentrandosi presto sulla figlia e ridacchiando sentendo le sue risposte di spirito. <*Allora non appena mi sarò riposato ben bene ti porterò in giro sulle spalle*> no, non se la sente di dirle di no a priori, ma indubbiamente non è qualcosa che attualmente è in grado di fare. Di certo la vizia troppo, ma anche se lo sapesse non darebbe cenni di esserne consapevole. Ascolta quindi la sua interpretazione su perché la pancia di Imbeleg sta crescendo e sorride altrettanto, dando delle leggere carezze all'addome della moglie. <*Vedi, una volta, quando eri piccola piccola, anche tu eri qui perché ho dato alla mamma un seme speciale e lei, nutrendolo con il suo amore, lo ha fatto crescere dandogli la forma di una bambina, ovvero te*> la prende un pelo larga, logicamente non entrando nei dettagli che sono decisamente troppo prematuri per una bambina di un anno e mezzo. <*Ebbene, ho dato un altro seme simile alla mamma e lei lo ha accettato e ora lo sta facendo crescere. È così che, quando sarà pronto, nascerà la tua sorellina o il tuo fratellino. E tu sarai una sorellona grande, come Stella*> le spiega infine con dolcezza, lasciando che possa guardare l'addome con interesse, forse anche un po' perplessa, come se meditasse a lungo le informazioni ricevute e come elaborarle. Le lascia ovviamente il suo tempo e quando lei allunga la manina verso l'addome cerca di appoggiarla con calma. <*Esce quando è pronto come se fosse il pane?*> domanda quindi, suscitando una piccola risata nel Campione. Proprio la figlia di un locandiere. <*Qualcosa del genere, sì*> le risponde con dolcezza, lasciandole ancora qualche attimo di silenzio, a pensare bene a cosa dire. <*Come si chiama?*> domanda poi, chiaramente incuriosita. <*Oh beh, dobbiamo ancora pensarci ben bene... se fosse un maschietto a me piacerebbe Nikholes, che significa in una certa lingua "vittorioso del popolo e di buon cuore", se femmina Astheria, che significa "notte stellata"... che ne pensi?*> le risponde, lasciando alla madre e alla figlia l'ardua sentenza.
23:24Poelios usa 1.2[Elfi - Innata] Linguaggio Elfico
23:36Imbeleg [Anello Esterno - Giardini] Sorride ancora alla battuta di poelios, anche se scuote il capo con fare sconsolato <Non riesci mai a stare serio...> mormora a bassa voce. Mentre l'idea della focaccia non le pare così male. <Certo, si può fare. Voi preparate ed io assaggio tutte le focacce che farete.> le sembra una equa divisione. E poi verso isiliel <*Stasera no sulle spalle. Tuo padre si è fatto male alla schiena, ma non è niente di grave.*> sottolinea, giusto per far comprendere alla bambina la situazione. Rimane poi in silenzio ad osservare Isiliel che fissa la pancia e lascia che ci appoggi la manina. <*E tra qualche settimana, potresti anche sentirlo calciare.*> aggiunge verso isiliel. Questa volta sta a Poelios decidere il nome, perciò anche lei ascolta in silenzio i nomi che ha scelto per il nascituro. Tutte e due ci riflettono qualche secondo <A me piacciono come nomi.> afferma, non avendo nulla in contrario ed anche Isiliel sembra dello stesso avviso. <ora però torniamo a casa, così potrai riposare fino a domani mattina.> aggiunge in direzione del marito. Cercherà l'attenzione anche di Malpelo e Stella ed appena saranno pronti torneranno in direzione della casa.
23:36Imbeleg usa 1.2[Elfi - Innata] Linguaggio Elfico
15:13Poelios [Nosocomio] Dopo avere passato la notte dolorante, ma almeno su un letto comodo come non accadeva da settimane, ed essersi dato una lavata, è presto uscito dalla casa dei genitori di Imbeleg per dirigersi verso il nosocomio cittadino, dove si è dato appuntamento con Damosh, percorrendo la strada volando in sella a Dio, così da evitare di incasinare la schiena ulteriormente seguendo il movimento della cavalcatura e di andare comunque più spedito di quanto riuscirebbe a fare a piedi. Tempo che comunque ha perso efficacemente scendendo lentamente dalla sella del Leone, operazione che ha richiesto più fatica del previsto visto che comunque coinvolge gli addominali, il petto e i dorsali, entrando nell'edificio accompagnato da un bastone da passeggio su cui distribuire il peso per aiutarsi nel camminare. Visto il dolore diffuso ha scelto abiti comodi, ovvero una camicia di cotone bianca, un paio di pantaloni neri e stivali dello stesso colore. Il Dono della Fiamma riposa sul medio destro e la fede nuziale, posta sull'anulare mancino, è nascosta da un unico guanto di pelle nera, così da tenere celato il marchio lasciato dal Paggio Etereo. Niente armi in cintura, ovviamente. Una volta entrato ha chiesto se fosse arrivato un certo Sior Morte e dopo qualche attimo di tentennamento è stato accompagnato verso la sala dedicata al cerusico sopracitato, la stessa verso cui fa il suo ingresso ora. <Heylà. Grazie per essere venuto così tempestivamente> esordisce con una certa voglia di scherzare, sollevando la mancina a mo' di saluto prima di avanzare con passo lento verso il centro della sala. <A dire il vero è da un po' che non ci vediamo. Come va? Sempre occupato?> gli chiede in scioltezza e con calma, in attesa di eventuali istruzioni da Damosh. Ammesso che sia dentro la stanza e lui non si sia accorto di star parlando da solo.
15:22Damosh [Nosocomio] Ha preso il portale per Charas, dirigendosi poi al Nosocomio, mostrando la spilla e lasciando che la Falce presente sulla schiena, dia un'idea di chi sia. Per quanto anche nelle terre elfiche per via del titolo onorifico, dovrebbero conoscerlo. Si è mosso verso la stanza di Poelios, si da por iniziare i preparativi. Un sorriso nel vederlo, annuendo. <Più del solito mi verrebbe da dire, ma questo è relativo...> una pausa, andando a muovere la mano destra per richiamare la Falce e poggiarla contro il tavolino, dopo che le spire nere e rosse siano apparse intorno alla Falce. <Mi serve che ti togli la maglia e ti sdrai di pancia...> indicando il lettino. <Per quanto...> ed il tono rimane freddo e distaccato. <Spiegami. Che intendevi con il fatto che non puoi rispondere alle mie domande?> perchè si quello l'ha sicuramente incuriosito ed oltre l'affetto che li lega, è li anche per quello. E' chiaramente vestito di nero e rosso, per poi proseguire. <Sai che operare nel buio, per quanto io ci veda di notte, è un azzardo. Quanto meno mi serve capire come è successo. Non puoi dirmi come, dove e contro chi?> alza le spalle. <Non è importante, lo chiedo perchè ho una visione più completa, stavolta mi toccherà fare un gioco diverso. Hai parlato della schiena, quindi, dove hai urtato con la schiena? Terra, Colonna, pietra, materiale indistruttibile?> un sorrisetto, lasciando che Poelios si tolga la maglia o quello che indossa nella parte superiore per andare a lavorare sulla schiena.
15:34Poelios [Nosocomio] Sbuffa appena sentendo le prime parole dell'altro, preservando un ghigno amichevole. <Vorrà dire che ti pagherò anche per il fieno per la cavalcatura. O... la bistecca? Non lo so, cosa mangiano i Flagelli?> ci scherza su, segno che o sta sdrammatizzando facendo lo scemo o quantomeno non è messo così male da farsi passare l'umorismo. Ma annuisce di fronte alle indicazioni altrui e una volta appoggiato il bastone contro un tavolino va a togliersi la camicia, restando a torso nudo e, lentamente nel piegare la schiena in avanti, va ad appoggiare prima gli avambracci per sostenere il peso e poi, sempre con una certa lentezza a causa del fatto che vengono per forza coinvolti i dorsali, sollevare le gambe sul lettino, facendo poi calare le braccia lungo i fianchi per essere completamente disteso. In tutto questo, ovviamente, non ignora le domande dell'altro e le motivazioni per cui esse vengono poste, chiaramente trovandole sensate. <Intendo dire che ho ricevuto ordini dall'alto. Non posso entrare nel dettaglio o l'Empireo mi sarà precluso a vita. So che la cosa suona sospetta e ti confesso che anch'io ho avuto i miei grossi dubbi... ma le motivazioni sono estremamente valide. Quando tutto sarà finito sarò lieto di raccontarti per filo e per segno ciò che ormai sarà acqua passata, ma per ora posso solo stare sul generico> gli replica ora con tono più serio ma comunque molto pacato. <Ti posso dire il come, certo. Quaranta proiettili arcani diretti verso di me e unicamente per me. La maggior parte sono riuscito a eluderla e il resto a pararla, ma era chiaro che i numerosi impeti mi avrebbero sopraffatto. Preferisco vederli come delle dediche dai miei ammiratori, rende il tutto anche più emozionale> racconta brevemente, tornando a esibire un ghigno con il capo rivolto verso la propria sinistra e riprendendo un attimo il fiato. <Tutti quei colpi mi hanno gettato a terra, contro un pavimento roccioso, con molta violenza. Ma penso di essere stato fortunato a non avere trovato un sasso acuminato o probabilmente a quest'ora le gambe non mi servirebbero a niente, per quanto faccia fatica a muoverle. E fatico anche a respirare, a essere onesto> aggiunge rispondendo quindi alla sua ultima questione per dargli un quadro completo, lasciando che cominci a lavorare sulla schiena quando si trova comodo.
15:45Damosh [Nosocomio] Chiaramente sta iniziando a fare le proprie analisi mentali, si come le scapole, dove la pelle è stata intaccata, dove il sangue ha subito urto e la pelle interna lacerata. <Immagino le ali non siano servite troppo.> oppure l'han meglio protetto. Controllerebbe lo stato della schiena altrui, muscoli, movimenti, anche mentre respira e come si muove il tutto. <La buona notizia è che non hai contusioni o vertebre fuori asse. O non cammineresti, probabilmente riusciresti a muovere giusto un arto su quattro. Il resto...> ed ascolterebbe, annuendo. <Comprendo.> si come effettivamente il trauma alla schiena sia del tutto contiguo. <Indi 40 colpi magici, scagliati da qualcuno, che ce l'ha con i vostri Signori...> alzerebbe le spalle. <Nessun problema, in realtà, a me non suona strano, sono affari vostri, inteso con non è mia intenzione infilarmici, non mi riguarda, ma lo capisco bene. Gli Eterni mi chiedessero qualcosa di simile...> sincero, per quanto il tono rimanga freddo. <Non avrei remore a farlo e tacere. Indi il suolo è stato più forte stavolta.> un ghignetto per proseguire. <E si, avessi trovato uno spuntone, probabilmente avrebbe lacerato altri organi interni, per i polmoni, forse le costole, ma potrebbe essere dato anche dalla compressione della gabbia toracica, la botta, mentre respiravi, sulle scapole. Vedrò comunque di sistemarti. Per le gambe...> una pausa andando ad osservare la muscolatura, e muovendo appena la mano. <Probabilmente farà un po' male, quando premo, dimmi quando...> perchè si, vedere e sentire la reazione del muscolo e della voce di Poelios potrebbe essere utile. <Ah, comunque, carne. Cacciano da soli e sono carnivori.> perchè si meglio saperlo e visto che ha chiesto di B.I.V. tanto vale esporlo.
15:45Damosh usa Conoscenze Diagnostiche Livello 5
16:01Poelios [Nosocomio] Stringe appena le labbra sentendo la considerazione dell'Arconte sulle ali, aprendo appena i palmi come a sintetizzare quello che sarebbe un gesto di spallucce. <Oh beh, hanno tenuto molto bene. Senza di quelle probabilmente non mi sarei limitato a schiantarmi col terreno, ma lo avrei fatto imitando una fetta di formaggio di Illumia> commenta ancora cercando di buttarla sul ridere, respirando comunque con inspirazioni lente e profonde, ascoltando da un punto di vista più clinico come sarebbe potuta andare peggio e il riassunto dell'altro. <Sono lieto che tu capisca, ti ringrazio> asserisce più serio e con sincerità, bene o male tra immortali ci si capisce nonostante le molteplici differenze. <E comunque voglio che sia messo agli atti che il suolo è stato più forte solo perché mi ha trovato impreparato> replica con un ghigno a sua volta, lasciando che scemi appena quando Morte avanza un'ipotesi sulla respirazione, sentendo la pressione della mano lungo la schiena, sbuffando appena per il dolore quando ella tocca i dorsali ai lati della colonna vertebrale e il trapezio, sia destro che sinistro, all'altezza fino alla metà inferiore. <Ecco, direi che lì ci siamo> segnala quando raggiunge le zone sopracitate, chiaramente non ha motivo per fare il macho e nascondere dove gli fa effettivamente male, anzi. <Allora una bella bistecca di manzo sarà la sua ricompensa per il disturbo> commenta infine riguardo i gusti del Flagello, ma no, non sta scherzando a riguardo. <Ti sembra che la faccenda sia come sospettavi?> gli domanda tranquillamente e incuriosito, più perché non ha conoscenze cerusiche di alcun tipo che non per se stesso.
16:08Damosh [Nosocomio] Rimane ad osservare, per muovere le mani e congiungerle, portando i palmi a toccarsi. Un respiro per andare poi a distendere le braccia e tener ei palmi aperti sopra la schiena di Poelios. <Farà freddo...> e poi andrebbe a cercare di usare la capacità di guarigione di cui i Cerusici hanno possibilità d'uso, per cercare di sfruttare il potere per andare a ricostruire i tessuti, alleviarli dal dolore e lasciare che gli stessi vengano rimarginati. <Il Gelo il più delle volte è visto male, funziona invece, andando a fermare il sangue od altri fluidi. In questo caso serve per alleviare il gonfiore e lasciare che poi il sangue circoli nuovamente per andare a sanare il tutto. Non amo troppo il contatto per questo, non ti sto toccando direttamente...> ma lasciando <Anche per evitare possibili pressioni sulla colonna vertebrale...> per andare poi a respirare, lasciando che l'imposizione delle mani, per quanto senza contatto diretto, possa andare ad alleviare del tutto il dolore, congelandolo appunto. <Sarai intorpidito per qualche ora, quindi resta qui e riposati, la schiena, si sta sistemando...> si lo informa, per poi proseguire, per quello che riguarda la diagnostica. <Meglio di quello che mi aspettavo da quanto mi avevi scritto.> una pausa, per quanto il tono non sia alto, ma tenuto sempre basso, come tono normale. <Per quello che mi avevi scritto, era possibile una frattura delle costole, un polmone o milza perforati e disfunzione dei nervi per la colonna vertebrale...> una pausa. <In quel caso sarebbe stato più difficile rimetterti in sesto. Così invece, basterà solo una seduta, una volta che avrò finito...> ed andrebbe lentamente a staccare le mani. <Si non è del tutto piacevole, su qualcosa di più lieve il caldo avrebbe fatto meglio, così invece il freddo, rallenterà il dolore e quando avrai nuovamente mobilità non ci sarà più.> chiaramente per quello che riguarda la schiena ed il resto del corpo.
16:08Damosh usa Arti Curative Livello 5
16:23Poelios [Nosocomio] Sente l'avvertimento da parte dell'Arconte, vero, ma comunque il freddo è freddo e si trova a irrigidirsi in maniera istintiva prima di imporsi di accettarlo e rilassarsi. <Se posso pensare alla tua immagine... se sai di essere conosciuto come la Morte non è proprio rassicurante dire "farà freddo"> commenta bonariamente e ridacchiandoci sopra prima di ascoltare la spiegazione su perché il gelo è indicato in casi come questi. <Quindi avevo delle botte belle gonfie, immagino> azzarda un'ipotesi dopo avere sentito la spiegazione, annuendo senza sollevare la testa dal lettino di fronte al rimedio prescritto. Qualche ora a riposo nel nosocomio, pare accettarlo tranquillamente. Resta in silenzio nel mentre che ascolta cosa si aspettava e ancora una volta annuisce. <Nah, dopo che ci si fa l'abitudine non è male. Un po' come farsi un bagno nel mare di Mawgan, ecco> commenta con calma verso di lui, ormai completamente rilassato. <Quindi dovrò spedirti l'assegno con le monete e a sto giro non dirmi di no. Te lo devo anche solo per il disturbo che ti sei preso> asserisce deciso e calmo, esponendo presto il solito ghigno. <E la bistecca per il Flagello, ovviamente. Quattro dita di altezza potrebbero andare bene> aggiunge, mica se lo scorda ovviamente. Ma presto pare farsi più serio nell'espressione, più cupo. <Posso chiederti di riferire un messaggio a Iago?> gli domanda quindi con tono molto più serio.
16:28Damosh [Nosocomio] Andrebbe a muoversi verso il tavolinetto, per andare a scrivere con al firmapiuma qualche riga sul trattamento, le classiche cose da cerusici, giusto per tenere traccia delle visite che fa e dove. Almeno nei nosocomi regolari, per Rumpengard, ha il suo di archivio, visto che quello al castello è suo. <Vedi di star buono almeno per oggi. Riposati, schiarisciti le idee in merito a qualunque sia il compito che hai e riposa. Senza farti la paternale, restare fermi alle volte aiuta realmente il cervello a vedere le cose sotto un'altra prospettiva, o comunque valutare ipotesi, dettagli, di cui prima non si era riusciti a tenere conto. Visto che tanto il Gelo per un po' deve fare effetto e non puoi andare da nessuna parte...> aprirebbe le mani, alzando le spalle. <Sfrutta il Tempo, per comprendere meglio quanto ti occorre. Anche solo "cose" che riguardano quello di cui so poco e di cui non puoi parlarmi.> no, è effettivamente privo di ironia, perchè non è un problema, non lo riguardano determinate cose, semplicemente non chiede, perchè non è affar suo saperle. Un lieve sorriso alle parole sul freddo. <No, hai ragione. Direi però che sarà un lieve tepore, farebbe ancora più strano da parte mia, non pensi?> un sorrisetto, annuendo ancora. <Si, contusioni ed ecchimosi sparse e varie...> per quello che riguarda la schiena. <200 monete per il mio Tempo andranno più che bene, e si, per la bistecca nessun problema.> annuirebbe., muovendo la mano destra per richiamare la Falce e lasciare che le spire prendano vita per riporta dietro la propria schiena. <Su, sentiamo il messaggio, che poi devo andare...> perchè si comunque ha da fare ai quattro angoli del continente, indi in qualche modo deve guadagnarsi le monete che spenderà in fiera.
16:38Poelios [Nosocomio] Ascolta le raccomandazioni per le prossime ore e si trova a sospirare appena. <Vorrei darti ascolto, ma dovrò recarmi nell'Empireo. Posso comunque assicurarti che non sarà diverso dal percorrere la strada da qui a casa, quindi mi muoverò solo dopo essermi riposato e avere ripreso almeno della mobilità, non ho intenzione di sforzarmi comunque più del necessario. Purtroppo quelle cose che mi servono si trovano lì> asserisce con calma ma indubbiamente con sincerità. Si trova a ridacchiare sentendo le sue parole sul tepore e sbuffa un poco. <Hm, hai bisogno di un consigliere che si occupi della tua immagine, sì> conferma a se stesso, chiaramente sempre in forma giocosa. Ascolta quindi del pagamento e annuisce, determinato a compilare l'assegno e a mandarglielo a Rumpengard insieme alla bistecca. Quella magari l'indomani mattina, per essere certo della freschezza. <Riferiscigli che Imbeleg aspetta il nostro secondo figlio e che il nemico che affronto, per quanto non sia da solo, è molto più formidabile di qualunque cosa abbia mai fronteggiato da solo. Se la fortuna o le mie capacità dovessero tradirmi incarico lui di fare sì che a mia moglie e ai nostri figli non manchi nulla> gli asserisce con calma ma decisione, concedendosi un attimo di pausa. <Sono certo che capirà bene che intendo. Dopotutto è stato dichiarato morto due volte> aggiunge infine con un ghigno, sollevando appena la mandritta. <Grazie per il tempo che mi hai dedicato. Scusa perché non ti accompagno alla porta ma il cerusico che mi segue è un pignolo e vuole che riposi... e, onestamente, questo freschetto concilia il sonno> lo saluta quindi riprendendo il tono bonario e ironico, lasciandolo quindi libero di andare.