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Il Leone Alato

La Locanda del Leone Alato è un edificio dalla pianta ottagonale, che si sviluppa su tre livelli: il piano terra, un soppalco e un terrazzo all’ultimo piano, là dove dovrebbe esserci il tetto.


Gli elementi che spiccano nell’arredamento del luogo sono i numerosi richiami ai simboli della Legione, così come identificato dall’insegna stessa: una fulgida Fiamma infuocata che fa da sfondo ad un Leone Alato rampante.
L’ingresso nella Locanda è affiancato da due teste di Leone a fauci spalancate, finemente intagliate nel legno di quercia.
Il pavimento è in legno scuro, così come quasi tutto il mobilio: i tavoli, il bancone, gli sgabelli, le sedie, le mensole.
L’ambiente è ricco, e l’occhio viene colmato dal susseguirsi di dettagli rossi e dorati: i due colori si rincorrono nei tappeti, negli arazzi alle pareti e nei vetri colorati delle grosse finestre che adornano tutti e otto i lati dell’edificio.
Due grandi camini sorgono ai lati della sala principale, uno a destra e uno a sinistra, capaci di riscaldare anche le più gelide notti di Eldoras. Davanti ad ognuno di essi c’è un intimo salotto con un basso tavolino con un ripiano in vetro sostenuto da un leone ruggente, un raffinato tappeto di pregevole fattura e un piccolo divano con qualche soffice cuscino dal rivestimento broccato sull’oro, che dà le spalle alla sala e garantisce riservatezza agli avventori che cercano un angolo più discreto.
Sollevando lo sguardo, si potrà notare l’enorme lampadario di forma circolare che con le sue mille candele di cera bianca illumina l’atmosfera. Ma non solo. C’è anche una balconata, che segue tutto il perimetro di quel secondo piano in un soppalco a cui si accede da una scala in legno alla sinistra dell’ingresso. Lì si possono trovare altri tavoli, più piccoli ed affacciati al salone sottostante.

Salendo d’un piano ancora si potrà accedere al terrazzo sul tetto: qui si potranno trascorrere le più belle serate estive, alla luce delle lanterne sui tavoli e soprattutto, sotto alla volta celeste. Data la posizione più elevata, da qui si potrà vedere la Sede della Legione e non è raro che qualche Leone Alato si diverta a planare e sfiorare i commensali con le sue grandi ali piumate.
Tutti i tavoli della Locanda hanno le gambe intarsiate a forma di zampa di Leone. Quasi tutti sono di forma quadrata, capaci di accogliere una persona per lato e pronti ad essere uniti per creare lunghe tavolate di grandi gruppi. Tuttavia ce ne sono anche altri, rotondi e col ripiano in vetro, capace di appagare gli avventori più sofisticati che sono alla ricerca di un ambiente anche elegante. Le sedie hanno alti schienali e comodi braccioli, oltre che una raffinata imbottitura broccata, rossa e oro, che rende più accogliente la seduta.
Ci sono molte sere in cui varcato l’ingresso un’allegra musica inonda i viaggiatori con le sue melodie piacevoli e armoniose: non è raro infatti trovare qualche bardo cantare le gesta della Legione, sollazzando l’orecchio degli avventori col suono di un mandolino sapientemente sfiorato dalle sue abili dita.

Esattamente in fondo alla sala, di fronte all’ingresso, c’è un lungo bancone, dietro al quale un affabile e cortese oste serve i commensali insieme alla moglie. Alle loro spalle una porta basculante che separa l’ambiente dal corpo della taverna dalla cucina in cui una cuoca prepara pietanze a spron battuto davanti a due grossi focolari che mai vengon spenti.

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